
Dicono le stesse cose di trent’anni fa. Parlano di cose di trent’anni anni fa. Fanno le stesse cose di trent’anni fa. Sono sempre i soliti. Di Guardia e dei guardiesi non frega niente a nessuno. È lo schema fisso che segue ogni finto cambiamento, cioè tutte le elezioni comunali degli ultimi trent’anni. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. O almeno di chi vuol vedere.
Qualcuno pensa che ce l’abbiamo con loro solo perché danneggiano Guardia. Nulla di più sbagliato: noi siamo solidali con loro e vorremmo liberarli di un peso che neppure il loro proverbiale stomaco moquettato è in grado di digerire. Ma a sentire le scempiaggini che dicono persone ritenute intelligenti viene da domandarsi: ma non ce l’hanno un amico che le consigli e soprattutto le sconsigli?
Fanno finta di litigare ma sono da sempre tutti soci dello stesso club, il Club degli Amici. Infatti ogni volta si appigliano disperatamente all’excusatio non petita. Maestra, la mamma mi fa la bua. Oh no, povera stella, chiamiamo il Telefono Azzurro. Dicono le stesse cose di trent’anni fa. Fanno le stesse cose di trent’anni fa. Trent’anni di Nulla. Si arrabattano da mane a sera per escogitare qualcosa da dare in pasto all’opinione pubblica guardiese: “atto di indirizzo con Delibera di Giunta Comunale n. 15 del 07/02/2024 …”DGR 601 del 25/10/2023 – PR FESR 2021/2027 – Asse 2… Obiettivo specifico 2.4…”. Ma è vita, questa? Dateci retta, tornate a casetta. Alla vostra età, il free climbing sugli specchi può essere letale. E ora gli tocca inventarsene un’altra. “40 milioni di euro… Interventi aventi nesso di casualità con l’evento sismico del 29 dicembre 2013… – qualcuno lo ricorda? – …il comune di Guardia Sanframondi ha presentato un piano per… lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio scolastico di via Parallela…”. Possibile che gli appartenenti a questo club, che (purtroppo) gestisce Guardia da più di trent’anni – affossando tra l’altro l’unica novità politica positiva degli ultimi 30 anni di storia del paese -, non abbiano una persona cara che gli impedisca di rendersi ridicoli? Una domanda però va fatta: vogliamo continuare a mettere il destino del nostro paese in mano a gente che si è dimostrata platealmente inadeguata? Gente che, ad esempio, prima costruisce una scuola e oggi vuole abbatterla e ricostruirla perché, a loro dire, presenta innumerevoli problematiche. Ovvero il solito “gioco delle tre carte”, la metafora perfetta di come si amministra questo paese: il vangelo-meccanismo con cui costoro gestiscono il potere. E perché da oltre un anno non è stato fatto nulla per eliminare quell’obbrobrio alla Portella? E perché ogni tanto non buttano un occhio fuori dalle loro stanze. Non per un sorso di Quid nel bar preferito, ma per farsi un’idea di ciò che accade nel mondo reale e, se i brontolii dei cittadini non li soddisfa, impegnarsi a risolvere i loro problemi, anziché vendere fumo.
E tutto ciò accade da più di trent’anni, e senza memoria potrebbe accadere ancora… per questo la memoria è un valore prezioso, perché limita gli errori futuri con l’esperienza. Ma dimenticare e continuare a sostenere chi per trent’anni ha fatto solo danni, ripetutamente, permettendo che continui a farli, è qualcosa difficile da capire e ci vorrà del tempo prima che i guardiesi ammettano davanti a sé stessi di essersi fatti fregare.