Qualche spunto per il cabaret Guardia. Le bizze egolatriche di certi personaggi spacciati per anni come persone preparate e meritevoli dal sistema che li accudisce hanno il merito di svelare dialetticamente la malattia che affligge la nostra cittadina. Stiamo parlando del bluff che contraddistingue l’attuale nostra classe politica. In particolare di un duo comico-egotico che da almeno un decennio gira sempre in coppia, come i due carabinieri della famosa barzelletta.
Se in questa comunità la qualità della vita non dipendesse anche da loro, li dovremmo ringraziare per il buonumore che ci regalano, al punto da farci sospettare che esistano proprio per divertirci. Era dai tempi della motozappa che non si rideva tanto. Ma siccome sono entrambi vanitosi, e adorano sentir evocare il loro nome, non li faremo e li chiameremo i Carlino’s.
L’ipotesi di ritirarsi a vita privata per non molestare ulteriormente i guardiesi ovviamente non è da loro contemplata. Al punto che tre anni fa avevano promesso di lasciare la politica: alla fine ci sono riusciti, a loro insaputa. infatti la bolla virtuale dentro cui essi ormai vivono e dove risiede il principio metafisico della loro genialità – si stanno costituendo, pare, in una specie di bad company della politica strapaesana di cui naturalmente sarebbero entrambi amministratori delegati – è per evidenti meriti acquisiti sul campo nel decennio e passa in cui hanno lavorato insieme alla crescita e alla prosperità di Guardia. Flaiano diceva: “In Italia non basta avere successo, bisogna anche non meritarselo”.
E io, che faticavo a capire il perché i cittadini guardiesi li avessero votati, d’un tratto ho avuto la folgorazione: li hanno votati perché sono dei geni. Li hanno votati perché entrambi hanno quella brillante comicità involontaria che li rende ipnotici, tipo mio cuggino, oltre al pregio di far sentire intelligente chiunque gli stia accanto. Credo che siano stati scelti per questo.
Adesso è tutto chiaro. Li hanno votati per fare pendant con la miriade di geni che già vanta questo paese. Non bastava infatti la fata turchina madre, donna di mondo e pure cristiana, il burattino di legno con il ditino bloccato su Facebook, mangiafuoco che compare in tutti i film e i cortometraggi della serie “Guardia sei tu”, l’Innominabile che parla sempre al plurale maiestatico, come il divino Otelma, i fantasmagorici gatto e la volpe che ogni cinque anni, sicuro come la morte, compaiono per le strade di Guardia camminando rasente ai muri; il campo dei miracoli dove piantare zecchini d’oro (il PNRR), l’indomabile asinello lucignolo di professione avvocato e pure un “ggiovane” grillo sparlante (segretario della fata turchina) che lavora ai bordi e si limita al gioco di rimessa e ora addirittura parla a nome dei vallegiani tutti. Niente da dire, Collodi è stato a Guardia e aveva già capito tutto.
E in tutto questo marasma i Carlino’s cercano da sempre di ritagliarsi un ruolo più vistoso e decisivo, presi dalla quotidianità dell’amministrare, e si godono l’ebbrezza della primazia e del protagonismo.
Ora però, dopo avervi messo tutti di buon umore, vorrei peggiorare un po’ le cose. Lo so! È una lettura un po’ maliziosa, me ne rendo conto, ma parrebbe del tutto legittima visto quello che i Carlino’s stanno facendo per questo paese, finalmente qualcuno che ha il coraggio di ammettere le vere priorità. E chi se ne frega dei bilanci, della Corte dei Conti, di assumere questo o quello, del Pnnr, dei paroloni, dei proclami, delle filippiche sugli obiettivi da raggiungere, sul paese da costruire, sui valori a cui aspirare. “Chiudiamo qui e andiamo a cena”, mai parole furono più vere ed esplicative di ciò che intimamente provano i Carlino’s e il gruppo di millantatori che li supporta. Parole così sincere valgono molto più di qualsivoglia analisi. Perché a Guardia tutto continua ad andare nel verso di sempre, quello della “supercazzola”. E se non fosse per la musichetta da circo in sottofondo, verrebbe da prendere sul serio lo spettacolo che stanno dando i noti compari di mitomania ai guardiesi. Meglio di loro c’è solo il remake di quello che c’era prima. Non possono assumere il personale per far funzionare la macchina comunale, dicono i Carlino’s &C.? La Corte dei Conti gli ha bloccato i bilanci? E allora perché non hanno fatto un c… quando avrebbero potuto? Perché loro in quelle gestioni ci sono stati, e spesso ne sono stati la componente maggioritaria. E il più delle volte si sono del tutto azzerbinati (azzerati+zerbinati) alle esigenze del manovratore che non andava disturbato. Bisognava capirlo, che quel manovratore stava andando da un’altra parte. Cos’è? Una volta in sala di comando si sono finalmente risvegliati dal torpore? Temo che sia tardi, un po’ come la famosa rana nell’acqua, che quando si accorge che sta diventando bollente non ha più le forze per saltare fuori. E muore.
“Chiudiamo qui e andiamo a cena”, se ne facessero uno slogan così anche loro la prossima volta potrei addirittura valutare se votarli. Forse…