Se questo è il “nuovo”, aridatece Floriano

Ovviamente il titolo è una battuta, perché nessuno – tranne forse qualche guidatore di motozappe – potrà mai rimpiangere Floriano, che comunque son sempre lì alla faccia di qualsiasi cambiamento. La domanda è però lecita: siete sicuri che basti essere illibati (politicamente), garbati, carucci, educati, buonisti, accomodanti, che all’ideologia ha sostituito l’arroganza, per essere nuovi? Certo che se questo è il nuovo che avanza, ‘aridatece il vecchio!’, vien da dire. E poi, è un merito in sé avere sempre le stesse facce alla guida di una comunità? O facciamo finta di non sapere che sul Comune ci sono ancora quasi tutti coloro che in molti a Guardia volevano mandare in pensione. E facciamo anche finta che tra i “nuovi” non ci siano ex sindaci, ex assessori, gente che “bazzica” il Municipio – e non solo – da oltre un trentennio. Qual è il loro valore aggiunto? Cosa ci si può aspettare da loro? Facciamo finta che siano veramente il nuovo che avanza e non il vecchio che indietreggia. O facciamo finta di prenderli sul serio, senza mai prenderli troppo sul serio. Perché stanno in cima al palcoscenico politico guardiese e a quello dello spettacolo che da gran tempo coincidono nella nostra vita sociale e politica paesana. E checché se ne dica sono i padroni della scena pubblica, e sono fatti apposta per interferire in quella privata, la nostra. Di sicuro oggi sono i “nuovi” i protagonisti del teatro quotidiano, del potere, del pensiero politico, dei nostri comportamenti sociali, dei vantaggi e dei svantaggi del nostro vivere comune. Hanno il privilegio della scena e i molti danni generati dalla troppa luce. Li guardiamo, li giudichiamo. Persino li votiamo. Indossano i panni del potere glocale che è tante volte tragico e tante altre comico. Però ci assomigliano nel bene e anche nel male, e la loro storia è sempre una parte della nostra, anche quando non ci piace. Viene quasi nostalgia di Floriano, che – come Nerone – cantava mentre la grande prostituta bruciava. Floriano monarca strambo ed extraterrestre, ma non così marziano come i “nuovi” occupanti la Casa Comunale. Perché dopo la passerella del Giro d’Italia con loro Guardia è scomparsa. È scomparsa la sua anima, la storia, la leggenda, l’eterna bellezza, il passato, il futuro. È scomparso l’orgoglio e la dignità. Sembra quasi che la comunità voglia rinnegare se stessa davanti al mondo che ci circonda. Si accartoccia e si sputtana. Guardia così fa schifo. Ma in fondo la verità è che Guardia è schiava di se stessa, di chi la amministra e dei tanti, troppi, che pensano solo a saccheggiarla in nome dei propri interessi ombelicali. Guardia è serva di una finta élite. È serva dell’incapacità e dell’incompetenza. Dell’assoluta mancanza di visione. È serva degli appalti regalati sempre agli amici degli amici e di un sistema che continua a difendere solo se stesso. È democrazia? No, è un’orgia di masochisti. Continuiamo a farci del male.

Foto ripresa dal web

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