Riportava un articolo sul Foglio che nei primi anni Ottanta erano rimaste solo due cariche a vita: il Papa e il segretario del Pci. La seconda sfumò presto. Morì Berlinguer, e nel giro di pochi anni non c’era più nemmeno il Pci. Ancora qualche lustro e accadde l’impensabile: il primo Papa dimissionario. Ma ancora nessuno aveva pensato che esisteva una terza carica vitalizia: il candidato sindaco di Guardia Sanframondi. Alcuni nella vita sono meritatamente nella Hall of Fame dei venerati di questa antica comunità e ce li teniamo cari, beninteso; altri però si accaniscono a riproporre con sempre più pressappochismo e supponenza un mondo che hanno smesso di capire molto tempo fa. Non voglio scendere sul terreno della politichetta, dei casi personali e degli interessi passeggeri. So bene che i miei pensieri sono una cosa e la realtà è un’altra. Ho smesso di capire questo paese tanto tempo fa, ma la verità è che c’è stata una stagione in cui pure essendoci nato non lo conoscevo, una in cui lo capivo poco, una in cui non lo capivo affatto e l’ultima in cui lo capisco anche troppo. Frustrante infatti è la sensazione che deriva da come si presenta lo scenario politico o quel che ne rimane davanti alle urne. Dico non i candidati/e, i candidati/o sindaco/a e le liste, ma la politica nel suo orizzonte generale. Disarmante è constatare come al momento a poche settimane dal voto tutto sembra risolversi nelle figure di sempre e nelle performance di quattro o cinque animatori. Animatori quinquennali più che candidati forti e credibili in grado di concentrare le attenzioni su di loro. So di essere sulla china di un argomento spiacevole, soprattutto adesso, ma non ci possono essere parole piacevoli per la “squadra” di Floriano Panza, fresco candidato con lo sceriffo di Salerno, il decano dei piacioni e impresario di spettacolo, anche se la sua compagnia, un tempo variegata, si è ridotta a pochi figuranti. Così come per la seconda giovinezza di Amedeo Ceniccola, il più vetusto politicamente (dopo Floriano) che è un po’ il patrono degli animatori più inquadrati – quello che possiede una grande capacità d’intrattenere il pubblico con giochi di prestigio e tenere alto il morale e l’attenzione della platea in una fiction sulla Rinascita Guardiese -. E infine per Raffaele Di Lonardo e la sua ennesima “discesa in campo”, con un comunicato dove la retorica e i concetti di sempre sono descritti con toni da “Ultima Spiaggia”.
Tutte e tre le proposte combinate senza amore, per necessità, come un matrimonio di interesse, che si regge spacciando se stessi come un novità, un antivirus. (Naturalmente ciascuno di noi ha poi l’animatore preferito). Non dimentichiamo poi la solita selva di candidati consiglieri, caratteristi e comparse, attori minori, subordinati o insubordinati ai predetti istrioni, e ricco contorno di mariuoli e faccendieri.
E poi ci sono tanti che sono presentabili, ma preferiscono rimanere nell’oblio.
Ecco allora la necessità di una terza lista. E la terza lista c’è. Sostiene oggi qualcuno. È pronta. Ci sono i candidati consiglieri, c’è il capolista. Uomini e donne che credono sia importante tutelare la nostra comunità, la nostra tradizione storica e religiosa e la nostra identità. Che pensano alla comunità come un fondamento naturale e civile e non come un comitato d’affari. Che vogliono tutelare la natura non dalle coltivazioni ogm ma dagli uomini ogm. Che non amano i diritti slegati dai doveri. Che vogliono rifondare moralmente questo antico borgo di “zappatori”. Privilegiando la selezione e la meritocrazia, ma non a chiacchiere. C’è una fetta grande di guardiesi che la pensa a questo modo pur non nutrendo alcun odio per gli altri che sosterrà queste persone e il loro candidato sindaco. Da anni ci siamo sentiti ripetere ovunque: ci vorrebbe qualcosa del genere, frizzante e irriverente. Perché non ha più senso continuare a crogiolarsi nel nulla lagnandosi in privato. Ben venga allora la terza (o quarta) lista. Voi, cittadini guardiesi, cos’avete da perdere? Sentite pareri, cominciate la conta, sondate opinioni e cercate altri compagni d’avventura, e vedrete che il 20 e 21 settembre Guardia farà l’impresa…