Lettera a Babbo Natale Floriano

Probabilmente nei giorni in cui ci apprestiamo a festeggiare il Natale; in cui un Ministro dell’Istruzione dichiara una laurea (e una maturità) inesistente e non si vergogna; in cui un Ministro del Lavoro se la prende con i “giovani cervelli in fuga” e non si vergogna; in cui un Tir a luci spente nella notte falcia volutamente dodici vite umane a Berlino; in cui una guardia turca spara a un ambasciatore russo gridando “Aleppo”; in cui a Garlasco si accorgono dopo dieci anni di non avere mai guardato sotto le unghie della vittima; ma, soprattutto, in cui Diletta Leotta fa 80 mila like su Instagram “con un elegante tubino nero” e arriva alla soglia del milione di follower, tornare a parlare (per il tramite di Babbo Natale) di Floriano è un’esagerazione. Apro una parentesi. Al netto dei refusi, normali per chi è poco avvezzo a smanettare su uno smartphone, ricordo al caro Babbo Natale Floriano, che, come insegna la Crusca, il termine “disagio” vuole una “g” e non due come ha fatto l’altro giorno su Facebook: “Dopo il furto dei cavi elettrici ai pozzi di Solopaca, ed il disaggio arrecato ai cittadini, mi comunicano che è stata rifatto l impianto ed è stata ripristinata la fornitura idrica potabile”. Chiusa la parentesi. Caro Babbo Natale Floriano, nonostante Lei non perda occasione per dispensare dall’alto di non so cosa la Sua visione di questo paese (il mio paese), una visione, va da sé, distorta, vagamente urticante e ancor più poco rassicurante; nonostante la Sua aria quieta ed equilibrata la ritengo un uomo molto pericoloso per questa comunità. E non le nascondo che, pur di vederLa spodestare dallo scranno comunale venderei l’anima al Diavolo. E con Lei quelli che la trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, e su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano invece sui Suoi nemici; quelli che contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata; quelli che, nonostante l’evidenza, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. Detto ciò, caro Babbo Natale Floriano, so che per i miracoli non è ancora attrezzato. Quindi, tranquillo, in queste festività non le chiederò cinque centimetri d’asfalto per il sentiero sterrato che conduce alla mia abitazione. Non le chiederò a che punto è l’inchiesta “sistema 10%”. Né le chiederò che tappezzi le buche (o meglio, le voragini) presenti sulle strade comunali e dello stato in cui versa il cimitero comunale. Né di proclami confusi con l’effettiva realizzazione di opere pubbliche. Né di conflitti di interesse e incarichi affidati a soggetti non proprio estranei a parentele e affini. Né di fatture gonfiate. Né delle tante troppe mancanze della Sua amministrazione. Né tantomeno che Lei insegnasse a chi oggi non ha né la forza né la voglia di contestarLa perché a furia di distinguo e rancori personali si resta sempre più soli. E quando si è soli magari si dicono cose bellissime. Ma non si ha la forza per farsi sentire. No, caro Babbo Natale Floriano, mi limiterò a un desiderio più modesto. Sperando che almeno questo si possa realizzare. Sì, ha capito bene, Babbo Natale Floriano: Le sto chiedendo di godersi un sereno Natale, la pensione e i nipotini. Che poi, talvolta, il parere dei nonni che hanno saputo farsi da parte è quello più ascoltato. Approfitti delle festività. Faccia un tentativo… Auguri di Buone Feste, Guardia!

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