Guardia può scegliere il proprio futuro. Per farlo, occorre una visione chiara: concreta, realizzabile e capace di generare un impatto duraturo sulla comunità. Il punto di partenza naturale è l’ospitalità, in particolare il modello dell’albergo diffuso, ormai consolidato in molti borghi italiani.
Come già abbiamo avuto modo di dire, questo approccio porta con sé vantaggi tangibili: il recupero degli edifici inutilizzati, il contrasto allo spopolamento, la crescita di una micro-economia locale fatta di artigiani, ristoratori e produttori, la rivitalizzazione di vie e piazze. In più, il turista di oggi cerca un’esperienza “lenta”, autentica, immersiva: un modello perfettamente compatibile con ciò che Guardia può offrire.

Enoturismo: un punto di forza naturale

Guardia è terra di vigne, cantine e tradizioni enologiche. Potenziare l’enoturismo significa trasformare un patrimonio già solido in una leva di sviluppo turistico:
• percorsi sensoriali e visite guidate in cantina
• vendemmie aperte ai visitatori
• pacchetti tematici come “Vivi la tua vendemmia”, “Weekend tra vigne e sapori”, “Guardia Wine Experience”
Un’offerta coordinata può attirare un pubblico nazionale e internazionale in cerca di esperienze genuine e di qualità.

Turismo religioso e culturale: i Riti Settennali e non solo

Guardia ha un centro storico da manuale, vini che altrove camperebbero un’intera economia, un patrimonio religioso – i Riti Settennali – che potrebbero riempire un museo digitale degno del Louvre, e che ogni sette anni regalano un’attenzione nazionale che altri borghi pagherebbero oro. Eppure, una volta finiti i Riti, tutto torna come prima: le idee chiuse nei cassetti, i cassetti chiusi a chiave, e le chiavi… perse da qualche amministratore. Sempre gli stessi, peraltro. Persone che da decenni difendono l’ordinaria amministrazione come si difende una reliquia sacra: non si tocca, non si migliora, non si discute.
È quasi inutile ribadirlo: il patrimonio rituale di Guardia è unico. I Riti Settennali rappresentano una straordinaria occasione di richiamo, un evento identitario che unisce fede, tradizione e partecipazione collettiva. Ma il loro potenziale non deve esprimersi solo ogni sette anni. Ogni sette anni, infatti, Guardia si accende. Diventa centro del mondo. Telecamere, studiosi, turisti, pellegrini. Un patrimonio inestimabile. Che cosa resta finita la settimana dei Riti? Foto disperse nei cassetti, racconti orali, qualche video su Facebook. Manca un archivio, manca un sito professionale, manca una vera mostra permanente. Una comunità che possiede un evento unico al mondo… e lo custodisce con la stessa cura con cui si custodisce una collezione di farfalle o di francobolli nell’umidità dello scantinato.
Per valorizzarli in modo continuativo è possibile:
• organizzare eventi culturali paralleli: conferenze, mostre, festival tematici
• sviluppare un piano di comunicazione dedicato, con presenza strutturata sui social
• creare partnership con università (antropologia, sociologia, beni culturali) e associazioni culturali nazionali
• realizzare un sito ufficiale dei Riti, con storia, spiegazioni, video-interviste, archivio fotografico e una sezione museale virtuale
• promuovere mostre itineranti con i migliori scatti storici
Accanto ai Riti, Guardia dispone di un patrimonio che merita attenzione costante: centro storico, palazzi, vicoli, castello, tradizioni artigianali e agricole. Un calendario stabile di visite tematiche ed eventi può trasformare il borgo in una destinazione culturale attiva tutto l’anno.

Il valore delle reti

Per rafforzare riconoscibilità e qualità dell’offerta, entrare – o valorizzare l’appartenenza – in reti nazionali è fondamentale:
• I Borghi più Belli d’Italia: marchio di qualità legato a bellezza, autenticità e patrimonio
• Touring Club – Bandiere Arancioni: sinonimo di accoglienza e servizi turistici di livello
• reti culturali ed enogastronomiche che offrono formazione, marketing, bandi e collaborazione (l’appartenenza a Città del Vino deve essere valorizzata ulteriormente)
Essere dentro questi circuiti significa ottenere visibilità immediata e attrarre un turismo più consapevole e qualificato.

Una squadra dedicata: la condizione necessaria

Per trasformare idee in realtà serve una struttura stabile: un gruppo di lavoro composto da cittadini motivati, professionisti del turismo, esperti di cultura, progettazione europea e comunicazione. Una squadra che lavori con continuità, non in modo episodico, e che dialoghi con istituzioni, associazioni e operatori.

Comunità e partecipazione

Il vero motore del rilancio resta la comunità.
Servono:
• percorsi di formazione su accoglienza e ospitalità
• sostegno istituzionale alle nuove iniziative imprenditoriali
• tavoli permanenti di confronto con cittadini e associazioni
Coinvolgere la popolazione significa costruire un modello di sviluppo condiviso e duraturo.

Conclusione: una comunità che sceglie il futuro

Guardia Sanframondi possiede tutto ciò che serve per diventare un modello di rinascita: una forte identità, un patrimonio culturale e spirituale vivo, paesaggi unici, una comunità attiva. Ciò che serve ora – ciò che si chiede alla prossima amministrazione -, è una strategia chiara, una visione comune e un coordinamento efficace.
Il turismo — religioso, culturale, enogastronomico — non è solo economia: è cultura, è comunità, è memoria che si rinnova.

Foto tratta dal Web