A Guardia Sanframondi, il tempo sembra essersi fermato. Non si parla di miracoli o apparizioni, ma di qualcosa di ancora più inspiegabile: le elezioni amministrative. Mancano appena quattro mesi all’appuntamento con le urne, eppure in paese regna un silenzio così profondo che nemmeno un sismografo riuscirebbe a registrare un movimento politico. Nessun fermento, nessun dibattito, nessuna lista o candidato… neanche l’ombra. Un silenzio tombale, degno di un thriller politico.
Persino i bar — di solito il Parlamento più vivace del paese — sembrano aver adottato la legge marziale del silenzio. Gli unici dibattiti accesi riguardano la raccolta delle olive o la Serie A. Della politica, manco l’ombra.
I più ottimisti dicono che sia la calma prima della tempesta. I realisti pensano che sia la calma prima della… calma. E i maliziosi sospettano che si stia tramando tutto nelle segrete stanze del “gomblotto guardiese”, una società segreta in cui pochi eletti decidono il destino del paese.
E così, tra un caffè e uno spumantino, tutti si chiedono: si ricandiderà il sindaco uscente Di Lonardo? Mistero. Forse sì, forse no. Forse sta aspettando un segnale divino, o un sondaggio segreto che neanche Paragon potrebbe intercettare. Nel frattempo, gioca a nascondino con l’elettorato. O forse attende un segnale cosmico, un allineamento dei pianeti o, più semplicemente, che qualcuno glielo chieda per davvero. Sembra quasi che voglia mantenere la suspense fino all’ultimo, come in una serie Netflix.
E gli altri? Che fine hanno fatto i “grandi classici” della politica guardiese, Panza e Ceniccola? Torneranno in campo per l’ennesimo capitolo della loro saga elettorale, o resteranno spettatori, sorseggiando ironia e ricordi d’altri tempi? I loro nomi circolano sottovoce, come se fossero parte di una leggenda. “Pare che…”, “Dicono che…”, “Fonti anonime riferiscono che…”: insomma, tutto il repertorio delle voci di paese, ma di certezze neanche mezza. Forse stanno preparando un grande ritorno. O forse si godono lo spettacolo del nulla, sorseggiando caffè e dicendo “vediamo che succede”.
E la famosa lista dei giovani? Quella che da anni aleggia nei sogni di rinnovamento e cambiamento? Niente, evaporata anche quella. Forse esiste, ma è segreta. Forse i giovani ci sono, ma si fingono turisti per non essere arruolati.
E ci sarà, magari, un volto nuovo, un candidato “a sorpresa”, pronto a rivoluzionare tutto? Anche qui: silenzio assoluto. Nemmeno una voce di corridoio, una fuga di notizie o una spifferata da barbiere.
A Guardia, l’unica cosa certa sembra essere l’incertezza. C’è chi sospetta che si stia preparando un grande colpo di teatro, chi pensa che semplicemente nessuno abbia voglia di affrontare la campagna elettorale, e chi, più pragmaticamente, teme che si arrivi al giorno del voto senza sapere nemmeno chi si candida.
Insomma, se l’arte del mistero fosse disciplina olimpica, Guardia Sanframondi vincerebbe l’oro a mani basse. Eppure qualcosa dovrà pur accadere: il calendario non aspetta, e prima o poi bisognerà uscire allo scoperto, mettere su un comitato, scrivere un programma, organizzare almeno una pizzata elettorale. Ma fino ad allora, Guardia rimane forse l’unico comune in Italia dove i candidati sindaco sono un mistero degno del Codice Da Vinci. Forse, chissà, un giorno qualcuno troverà un antico papiro sotto la Fontana di Piazza Castello con inciso il loro nome.
Fino ad allora, si naviga nel buio. Nel frattempo, il paese resta in attesa, avvolto da una calma che non è solo piatta, ma quasi metafisica. Forse tra qualche settimana un articolo sul Sannio Quotidiano improvviso o un post su Facebook romperà l’incantesimo e ci dirà chi vuole guidare il paese nei prossimi anni. Fino ad allora, tutti zitti: a Guardia, evidentemente, anche la politica ha deciso di farsi prima le feste di Natale e di Fine Anno.