Ogni nuovo giorno va vissuto con entusiasmo, dice il Comune di Guardia Sanframondi nel suo messaggio d’inizio anno scolastico. Giusto. Ma magari con un po’ di memoria in più e ipocrisia in meno, sarebbe ancora meglio.

Si invoca il rispetto, la coesione, la fine delle polemiche. Si bacchettano “le accuse” che lacerano la comunità. Ma non una parola – non una! – sulle cause reali di quello che è successo (e continua a succedere) alla nostra scuola.

Perché è facile parlare di collaborazione e buoni propositi dopo che: il Liceo Scientifico ha chiuso, la scuola “De Blasio” è stata accorpata in silenzio, e decine di famiglie hanno scelto altre scuole, in altri comuni, per offrire ai propri figli opportunità che qui, evidentemente, non trovano più.

E nel frattempo? L’amministrazione dov’era? Che iniziative ha messo in campo per evitare lo svuotamento dell’offerta scolastica? Che progetti ha presentato per attrarre iscrizioni, valorizzare gli indirizzi, rilanciare l’istruzione locale?

Ah già, dimenticavamo: è sempre colpa degli altri. Dei genitori che “non collaborano”, delle famiglie “divise”, della “società polemica”. Una narrazione comoda e ormai collaudata, che serve solo a coprire l’assenza cronica di una visione e di una strategia.

Il paradosso è che, mentre si accusa chi alza la voce di “lacerare la comunità”, proprio chi dovrebbe rappresentarla continua a smarcarsi da ogni responsabilità, come se gli anni passati sul Comune fossero stati un esercizio di presenza simbolica.

Ci si limita al solito comunicato istituzionale, infiocchettato con buoni sentimenti, come se bastasse augurare “un anno scolastico positivo” per far dimenticare i disastri lasciati dietro.

Sarebbe tutto molto divertente, se non fosse tragicamente vero.

Ma ecco il messaggio in codice tra le righe: “Non disturbate il manovratore. Non fate domande. Non ricordate il passato. Sorridete, applaudite e andate avanti.”

No, grazie. Noi preferiamo ancora credere che la scuola sia un tema serio, e che il futuro dei nostri ragazzi meriti molto più di un post istituzionale impastato di retorica e autoassoluzione.

Infine, accogliamo volentieri l’augurio rivolto ai nostri ragazzi e alle nostre scuole da parte dell’ex sindaco Panza, nella convinzione che ogni buon auspicio debba essere accompagnato da azioni concrete. Tuttavia, non possiamo non ricordare che chi oggi richiama l’importanza dell’impegno comune per il futuro della scuola guardiese ha avuto l’onore e la responsabilità di essere sindaco di Guardia per oltre un decennio. Un periodo lungo, durante il quale molte delle problematiche scolastiche – tra cui il rafforzamento del Liceo Scientifico e la valorizzazione dell’intero sistema educativo locale – potevano e dovevano essere affrontate con maggiore determinazione.

È giusto oggi richiamare la responsabilità collettiva, ma è altrettanto giusto riconoscere le responsabilità individuali di chi ha avuto in passato strumenti e ruoli per incidere realmente sul presente che oggi ci troviamo a gestire.

Guardare avanti è necessario, ma non si può farlo ignorando ciò che si è (o non si è) fatto ieri.