L’ultima edizione di Vinalia ha confermato ancora una volta il potenziale attrattivo del nostro territorio, richiamando decine di migliaia di visitatori in un piccolo borgo di nemmeno cinquemila anime. Un successo indiscutibile che testimonia la ricchezza enogastronomica del Sannio e la capacità organizzativa della nostra comunità. Tuttavia, è giunto il momento di una riflessione franca e costruttiva sui limiti strutturali che rischiano di compromettere non solo la qualità dell’evento, ma la stessa vivibilità quotidiana dei residenti.
Guardia Sanframondi si trova oggi di fronte a un paradosso: più l’evento cresce in popolarità, più emergono le criticità di un paese che non è stato progettato per accogliere simili flussi turistici. La conformazione collinare, l’unica arteria stradale principale che attraversa l’intero paese, la totale assenza di aree di sosta adeguate, trasformano quello che dovrebbe essere un momento di festa in un’esperienza frustrante tanto per i visitatori quanto per i cittadini.
L’edizione 2025 ha evidenziato in modo drammatico queste problematiche: auto parcheggiate in doppia e tripla fila, accessi di emergenza bloccati, residenti impossibilitati a uscire dalle proprie abitazioni, code chilometriche che si snodano ben oltre i confini comunali, problemi di sicurezza, ordine pubblico, totale assenza di vie di fuga, mancanza di vigili urbani, ecc… Il silenzio assordante della popolazione locale, più che essere interpretato come acquiescenza, dovrebbe essere letto come il campanello d’allarme di una comunità che ha raggiunto il limite di sopportazione.
Eppure non mancano esempi virtuosi da cui trarre ispirazione. Paesi vicini come Cusano Mutri o Paupisi hanno affrontato sfide simili implementando soluzioni innovative: sistemi di navetta e aree di sosta create in zone periferiche collegate al centro da servizi di trasporto dedicati, liberando completamente il nucleo centrale dal traffico veicolare. Controllo degli accessi, pedonalizzazione temporanea, chiusura totale al traffico durante l’evento, con deroga solo per residenti e mezzi di soccorso. Collaborazioni sovracomunali: accordi con comuni limitrofi per la creazione di hub logistici e parcheggi di interscambio.
È urgente che l’amministrazione comunale e organizzatori di Vinalia avviino un tavolo di lavoro permanente per affrontare queste criticità.
Intanto a breve termine – sin dalla prossima edizione – è necessaria l’identificazione di aree periferiche da adibire a parcheggio temporaneo con servizio navetta. Accordi con proprietari di terreni agricoli per la creazione di aree di sosta temporanea. Potenziamento della segnaletica stradale e dei sistemi di informazione ai visitatori. Istituzione di un servizio d’ordine dedicato alla gestione del traffico.
A medio-lungo termine, invece, occorre uno studio di fattibilità per la progettazione e realizzazione di percorsi alternativi che bypassino il nucleo abitato. Implementazione di sistemi smart per la gestione degli accessi. Ma soprattutto lo sviluppo di una strategia turistica sostenibile.
Il successo di Vinalia non può e non deve essere misurato solo in termini di affluenza, come oggi si vuol far credere, ma anche di sostenibilità e qualità dell’esperienza. È responsabilità di tutti – amministratori, organizzatori, commercianti e cittadini – trovare un equilibrio che preservi l’autenticità del nostro borgo senza sacrificarne la vivibilità. Il rischio, altrimenti, è quello di trasformare un evento che dovrebbe celebrare le nostre tradizioni enogastronomiche in un fattore di stress sociale che potrebbe, nel tempo, generare divisioni e malcontento nella comunità. Altri territori hanno pagato a caro prezzo l’overtourism incontrollato: non aspettiamo che sia troppo tardi anche per noi.
Vinalia rappresenta un’opportunità straordinaria per Guardia Sanframondi: è veicolo di promozione territoriale, volano economico, momento di coesione sociale. Ma perché questa opportunità si trasformi in sviluppo sostenibile, è necessario il coraggio di affrontare oggi le sfide di domani. La prossima edizione non può essere ancora una volta organizzata come se i problemi emersi quest’anno non esistessero. Serve una pianificazione coraggiosa, investimenti mirati e, soprattutto, la volontà di mettere al centro non solo l’evento, ma la qualità della vita di chi questo territorio lo vive tutti i giorni dell’anno.
Il tempo delle soluzioni improvvisate è finito. È tempo di scelte responsabili per il futuro della nostra comunità.