Cari concittadini guardiesi (i pochi rimasti),

È con immenso orgoglio che vi annuncio il nostro straordinario primato: dopo anni di duro lavoro e dedizione, abbiamo ottenuto il prestigioso riconoscimento ufficiale di “Comune Marginale” direttamente dal Governo della Repubblica! Finalmente Roma si è accorta di noi! Certo, non per darci qualcosa, ma per certificare ufficialmente che siamo ai margini. Ma è pur sempre un riconoscimento, no?

Un plauso va sicuramente alla nostra lungimirante amministrazione che, con una costanza degna di miglior causa, è riuscita nell’impresa titanica di trasformare ogni possibile opportunità in un magnifico fallimento. Il PNRR? “Troppo complicato, meglio lasciar perdere.” Le opere pubbliche? “Tanto qui non serve niente.” I giovani che scappano? “Buon viaggio, qui si stava troppo stretti!” Ma il vero capolavoro è stato convincere anche chi resta fisicamente in paese a scappare mentalmente. Geniale! Perché sprecare soldi per i biglietti del treno quando basta guardare con nostalgia verso Benevento (che già è tutto dire) o sognare le luci di Napoli o Roma?

Certo, qualche malalingua potrebbe obiettare: “Ma non si potrebbe fare qualcosa?” A questi irriducibili ottimisti rispondiamo con la saggezza dei nostri padri: “Tanto qui è sempre stato così, che vuoi che cambi?” Del resto, perché sforzarsi quando si può benissimo delegare tutto al Destino? È molto più comodo.

Particolare menzione va ai nostri anziani che, con dedizione encomiabile, continuano a ripetere che “ai nostri tempi era tutto diverso” mentre siedono negli stessi bar dove sedevano cinquant’anni fa, a guardare gli stessi muri scrostati di cinquant’anni fa, aspettando che qualcun altro risolva i problemi di cinquant’anni fa. Almeno adesso possono dire di vivere in una “Comunità Marginale” certificata D.O.C. come il nostro vino: una volta eravamo marginali senza saperlo, ora è ufficiale!

E che dire dei nostri giovani? Quelli che ancora non sono scappati dimostrano una straordinaria capacità di adattamento, riuscendo a vivere in uno stato di perpetua attesa di qualcosa che non si sa bene cosa sia, ma che sicuramente non arriverà mai a Guardia.

Il bello della decadenza di questo paese è che è democratica: tocca a tutti, nessuno escluso. Non importa se sei di destra o di sinistra, se hai studiato o no, se hai soldi o sei povero. La decadenza guardiese è un grande livellatore sociale. Naturalmente, qualche guastafeste continua a parlare di “cambiamento”, di “nuove idee”, di “progetti per il futuro”. A costoro ricordiamo che Guardia ha sempre vissuto di tradizioni, e la nostra tradizione più salda è proprio quella di non cambiare mai nulla. Perché rischiare?

In conclusione, cari guardiesi, continuiamo così! Tra qualche anno, quando avremo raggiunto il perfetto equilibrio tra zero nascite e massima emigrazione giovanile, potremo finalmente dichiarare missione compiuta. Guardia Sanframondi: il paese dove il futuro è un ricordo del passato e dove la marginalità è certificata dal Ministero! E ricordate il nostro nuovo motto comunale: “Guardia Sanframondi – Comunità Marginale per Decreto! Perché cambiare? Tanto è ufficiale!”

P.s. Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale ringraziano tutti i cittadini per la collaborazione nella realizzazione di questo ambizioso progetto di decadenza programmata.