(Un sogno interrotto che ancora ci interroga)

“Smettere di sognare equivale a morire”: con queste parole, il 13 giugno 2000, il sindaco di Guardia Sanframondi Amedeo Ceniccola presentava alla sua comunità un progetto rivoluzionario: fare della Bellezza il motore di rinascita di un paese in declino. Venticinque anni dopo, grazie al prezioso lavoro di memoria dell’associazione Rinascita Guardiese, quelle parole risuonano con una forza profetica che ci costringe a riflettere su occasioni perdute e lezioni non apprese.

Cosa significa amministrare “all’insegna della Bellezza”? Il sindaco Ceniccola non parlava di un’utopia estetica, ma di una strategia concreta: trasformare il patrimonio artistico e culturale di Guardia in volano di sviluppo economico e sociale. La chiesa di San Sebastiano, con i suoi capolavori del Seicento napoletano, non era solo un monumento da conservare, ma il cuore pulsante di un progetto che guardava al futuro partendo dalle radici.

La mostra “Hic et Nunc”, con la partecipazione delle maggiori Accademie italiane, rappresentava molto più di un evento culturale: era la dimostrazione che anche un piccolo centro del Sannio poteva diventare protagonista nel panorama artistico nazionale, creando reti, opportunità, prospettive per i giovani talenti.

Particolarmente lungimirante appare oggi l’intuizione di “squarciare la consuetudine che vuole i maestri prima degli allievi”. In un’epoca in cui la gerontocrazia soffoca spesso le energie creative, Guardia Sanframondi sceglieva di scommettere sui giovani artisti, offrendo loro una prima vetrina prestigiosa. Era il riconoscimento che il futuro di una comunità passa attraverso la fiducia nelle nuove generazioni e nella loro capacità di esprimere “bellezza interiore”.

Ma il documento ci consegna anche una lezione amara. Nel gennaio 2002, dopo appena due anni, il progetto veniva interrotto dalle dimissioni congiunte di nove consiglieri. Le “accuse false” di cui parla l’associazione ci dicono di una politica locale incapace di sostenere una visione a lungo termine, prigioniera di logiche di potere che antepongono il calcolo immediato alla crescita collettiva.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: “Da straordinaria gemma del Sud a Comune Marginale”. Una parabola discendente che trasforma una comunità ricca di potenzialità in un territorio in via di spopolamento, senza prospettive di sviluppo.

Questo racconto ci interpella direttamente. Quanti progetti visionari in questo quarto di secolo sono stati sacrificati sull’altare della mediocrità politica? Quanta parte della comunità ha rinunciato alla Bellezza per concentrarsi “solo sulle necessità del vivere quotidiano”, perdendo così “la ricchezza interiore e lo slancio vitale”?

Le parole del sindaco Ceniccola risuonano profetiche: quando una comunità smette di sognare, “inevitabilmente subentra il ristagno e la decadenza”. È una lezione che evidentemente va oltre Guardia Sanframondi, che parla anche a tutti quei territori che scelgono la sopravvivenza invece della rinascita.

L’associazione Rinascita Guardiese, pubblicando questi documenti, compie un atto di resistenza culturale. Coltivare la memoria non è nostalgia, ma la premessa necessaria per “progettare il futuro partendo dal passato”. È il riconoscimento che le idee, anche quando sembrano sconfitte, continuano a vivere e possono tornare a ispirare nuove generazioni.

Questo documento ci ricorda anche che la Bellezza non è un lusso per comunità ricche, ma una necessità vitale per territori che vogliono sopravvivere e prosperare. È un invito rivolto agli amministratori di oggi e a quelli che seguiranno: abbiate il coraggio di sognare, di investire nella cultura, di credere che l’arte possa trasformare la realtà. Ma è anche un appello ai cittadini: sostenete chi ha visioni coraggiose, non accontentatevi della mediocrità, pretendete che la politica locale sappia guardare oltre la “prossima campagna elettorale”.

“Fateci sognare!”: era l’appello rivolto ai giovani artisti nel 2000. Oggi, a distanza di un quarto di secolo, quel grido risuona ancora, rivolto a tutti noi. Perché, come diceva il sindaco Ceniccola, “smettere di sognare equivale a morire”.

E forse, proprio dalla capacità di non smettere di sognare, può rinascere la speranza per Guardia Sanframondi e per tutte le comunità che hanno scelto la Bellezza come strada verso il futuro.

Il documento integrale del discorso del sindaco Ceniccola è stato reso disponibile dall’associazione Rinascita Guardiese nell’ambito del progetto di preservazione della memoria storica locale. https://www.beneventogiornale.com/2025/06/13/rinascita-guardiese-accadde-oggi-13-giugno-2000/

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