Tra un anno si vota a Guardia, anziché parlarvi dei probabili candidati vorrei parlarvi di lei, Guardia. Vorrei offrire una guida sragionata alla comunità, una guida non colta ma animalesca, direi quasi cinghialesca, visti i nuovi abitanti, fatta di olfatto, vista e tatto, un po’ d’udito e molto istinto per fiutare questa carcassa vecchia e vitale.

Lascio perdere il trascurabile dettaglio della civiltà di Guardia, la retorica, l’incanto del paesaggio, della storia, dell’arte e delle tradizioni, la maestà dei Riti a patto di non lasciar perdere Guardia arruffona e magnarona, il suo clientelismo, il suo familismo, l’assistenzialismo ed ogni altro ismo. Togliamo di mezzo la ciancia eroicomica dell’antico, e vediamo il centro storico di Guardia venir fuori per quello che è, delle sue arcaiche flatulenze, la cellulite dei secoli, la pietà untuosa di bellezze inutili e casuali, le rovine e il degrado, la monnezza, i gatti e i cani randagi, un amichevole tanfo di selvatico e di orina, una casa che si appoggia da ubriaca ad un muro di trecento anni prima. Solo a Guardia una chiesa può essere frivola a tal punto da tenerci persino eventi goderecci. Perché Guardia ha una naturale dimestichezza con l’eterno, una famigliarità che potremo senz’altro definire profana con il sacro, un odore domestico di santità alla puttanesca, il tutto bagnato da ottima falanghina.

Avete mai provato signori detrattori di Guardia a sedervi sul muretto davanti il Municipio in una domenica mattina di sole glorioso? In questi giorni Guardia splende di una bellezza perfino offensiva, opulenta, teneramente incoronata dal verde dell’unico albero sbadato che emerge tra i sanpietrini, il passeggio indolente, la sonnolenta beatitudine di chi si siede al caffè dall’altro lato della strada. Non ci si spaventi della piccolezza di Guardia, non è elefantiaca ma tribale; a ben vederla, Guardia è soltanto un agglomerato di case mai finite, orribili in periferia, e attorno al nucleo antico, paese anch’esso (abbandonato).

Cosa manca – ad esempio -, signori detrattori di Guardia, a Telese per superare Guardia? Manca di rovine, Telese ha bisogno di invecchiamento artificiale. Ma lasciamo perdere eventuali paragoni. Le vie e le piazze, la “movida” e il commercio sono a Telese, a Cerreto: a Guardia no, il suo cuore si aggomitola solo intorno al Municipio, simbolo del potere senza potestà, farcito di madonne e di peccati, come in un borgo stagionato.

È vero Guardia non offre un’infinità di piaceri e divagazioni che a Telese ammorbidiscono lo slancio vitale. Ma Guardia ha questo, di buono o cattivo che sia. Qui t’accorgi pure che il guardiese non è una appartenenza a un paese ma una professione. Essere guardiese è un mestiere e una vocazione naturale, oltre che un’abitudine e un vizio. L’altra sera – ad esempio – dal centro cittadino si vedevano i fari delle auto girare per il paese e nelle contrade in cerca dei ladri in fuga. C’è chi dice che sia una esagerazione, chi, invece, ritiene che l’allarme sia motivato. Di fatto, da giorni, a Guardia i cittadini, tanti – amministrazione in testa -, hanno fatto fronte comune per difendere le abitazioni dai ladri. Guardia è anche questo. “Proviamo a difenderci noi”: raccontano. Ed ecco che sono state organizzate le ronde ed è nato un gruppo whatsapp denominato “Ronda Guardiola” per segnalare rumori, persone sospette o auto in movimento. Incuranti dell’appello delle autorità a proposito delle ronde spontanee di cittadini preoccupati per l’escalation di furti in casa: “Vigilare va bene e il fatto che i cittadini si organizzino per contribuire al presidio ad esempio del loro quartiere può essere utile. Ma niente colpi di testa perché oltre alla propria incolumità di rischia anche di essere sanzionati dalla legge”…

Che popolo straordinario, sono i guardiesi. Guardia è la capitale storica e fisiologica, naturale e soprannaturale, della valle telesina. Tuttavia, sparare sui guardiesi e sulle loro contraddizioni è un esercizio un po’ grottesco: perché i guardiesi doc oggi sono una sparuta minoranza, sono come le mosche bianche, vivono sui social.

A proposito di mosche bianche, anche quel guardiese che sale le scale del Municipio la mattina è una mosca bianca. Ma non preoccupatevi, i sindaci passano, per fortuna, Guardia resta.