Sarà perché manca qualche giorno al Natale, ma stamattina mi sono alzato dal letto con una paresi facciale da sorriso. Non riuscivo a capire cosa mi era successo. Sono corso allo specchio e ho visto il mio sguardo: era uno sguardo buono, perdutamente mite, occhi dolci di triglia lessa, a palline di Natale, sopracciglia a forma d’abete, concilianti. Ma quel che è curioso è la perfetta corrispondenza dell’aspetto esteriore con l’anima e la mente: pure i pensieri sono tutti amorevoli verso tutti. Al telefono mi sono accorto che non parlavo ma tubavo, come una colomba della pace. Pensavo ai peggiori, ma non riuscivo a pensar male, trovavo solo il loro lato buono. Un presepe vivente. Mi avrà preso il clima natalizio, io che detesto Natale, le sue feste interminabili, e ho sempre sognato di farmi ibernare il 23 dicembre per farmi scongelare il 7 gennaio. E della mia rivoluzione anti-sistema, la foga contro i politici (per modo di dire) guardiesi degli ultimi vent’anni e tutto il resto? Bene, se vi ricordate tutto questo dimenticatelo. Almeno oggi e fino al 7 gennaio. Amo tutti, tutti coloro che ho incautamente e crudelmente definito incapaci, tutti coloro che non ho amato durante tutto l’anno. Amore batte Odio. La guerra è finita, scambiamoci il segno della pace perché per dirla con Leopardi “diman tristezza e noia recheran l’ore”. Auguri. Auguri che si trasmetteranno su wazzapp, poco importa se tra i destinatari ci saranno persone che durante l’anno ho sentito poche volte, sono in rubrica, li invierò lo stesso. Auguri a chi, da trenta quarant’anni, proprio non ne vuole sapere di lasciare il Municipio. Che il suo Natale sia più scintillante del classico maglione natalizio posto davanti il Comune! Auguri a chi a Guardia come amministratore già in natura è l’espressione massima del Nulla. Auguri a quell’esponente dell’ala pressapochista della politica paesana, con scappellamento radical, tardivo sessantottino di risulta, con la sua parlata da ninnillo di mammà e la proverbiale mosceria da posapiano che come amministratore beneficia del caffè sospeso, dal primo che passa che capita al bancone di Geppino. Auguri ai caratteristi che stazionano nelle stanze del Municipio. Ai soldatini di latta, per citare la fiaba di Andersen. Agli statisti guardiesi che hanno superato il record di Arturo Brachetti di diciotto travestimenti rapidi. E che nell’arco di un trentennio sono stati tutto e il suo contrario. Qualunque ruolo, qualunque posizione politica locale e sovracomunale, qualunque alleanza, qualunque convincimento, l’hanno indossato. Sarebbe troppo lungo compilare l’elenco delle giravolte; per descrivere le contorsioni e le sterzate ci vorrebbe la pattuglia acrobatica. Ma le loro mutazioni tuttavia rivelano che gli ex ragazzi sono svegli. Dico svegli, non ho detto intelligenti. Auguri al giovanotto che se gli fosse andato bene nella vita, dopo tanti mestieri improvvisati e precari, sarebbe stato assunto come venditore di pentole. E invece, siccome vinse un gratta e vinci miracoloso, è nientemeno fidanzato con la figlia del Capo. “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci”, (Orazio, Ars poetica, verso 343). In altre parole: la perfezione di chi sa unire l’utile al dilettevole. Anche lui, il giovanotto, è un prodotto tipico della stagione del cambiamento, un dop che dimostra come anche a Guardia (grazie proprio al cambiamento) siamo arrivati alla frutta, e non per modo di dire. Auguri al “ruspante” guardiese doc, corrente Franza o Spagna, purché se magna, capace di ogni cambiamento, convergenze parallele, inversioni a U; rintronato superstite impresario nelle istituzioni, sveglio e dinamico e non solo perché lo mandano a rivoltare la terra, ma perché ha una capacità formidabile di adattamento e di sopravvivenza a ogni situazione. Azzardo una previsione: alle elezioni della primavera del 2026 tutti loro ci saranno, magari più smart, riconvertibili, decapottabili, hybrid e soprattutto capaci di adattarsi a ogni potere, a ogni comando, a ogni nuovo ordine di servizio, gestendo con furbizia il sottopotere.
L’anno sta finendo e sta per iniziare il 2025, perciò abbiate pazienza se questo pezzo somiglia a una fetta di pandoro con molto zucchero velato, e ora anche svelato. Auguri, con tutto il cuore, di buone feste.
Il vostro affezionatissimo,