Quattro anni fa a Guardia, dopo averle provate tutte, riunioni carbonare tra ex sindaci, politici e antipolitici, di sinistra, di centro e di destra, professionisti, arruffoni, tecnocrati, intelligentoni esperti solo nell’appropriarsi di risorse pubbliche, giovani e pensionati, ricchi e poveri, maschi e donne (ops, donne ancora no), nessuno ha pensato alla soluzione finale: un sindaco robot. Non sto scherzando o vaneggiando, vedrete strada facendo che il discorso si farà serio, e perfino drammatico. Ma perché un sindaco robot? Per cominciare, un sindaco robot all’opposto di un Di Lonardo qualsiasi, è capace di interagire con l’essere umano, assisterlo e guidarlo; “Il robot è in grado di comunicare con i suoi simili e con gli umani, usando lo stesso linguaggio (verbale e gestuale), è capace di comprendere le situazioni fondamentali e persino di prendere piccole decisioni necessarie al miglior svolgimento del proprio compito, possedendo tra i suoi requisiti autonomia, capacità di cooperazione, socialità, sorveglianza, sostegno, guida e indicazioni ai cittadini, compagnia, addestramento, educazione e training e sostituzione degli umani in situazioni ostili o per lavori gravosi” (cit.). E poi – fatto di non poco conto -, saranno abolite le elezioni. I mafiosi e i mafiosetti che gravitano dentro e fuori l’ente pubblico dovranno trovarsi un’altra occupazione. I concorsi pubblici autogestiti saranno verificati dall’intelligenza artificiale. Visti i risultati degli ultimi decenni non è il curriculum perfetto per il comune di Guardia? Tutto coinciderebbe alla perfezione, anche la facoltà di prendere piccole decisioni (le grandi decisioni a Guardia infatti già adesso non le prendono decisori umani). Pensate ai vantaggi. Se, ad esempio, devi richiedere prima della scadenza un finanziamento Ue, Nazionale, Regionale, Nato, Usa, Bce, Pnrr, ecc. basta un semplice robottino. Che altro andiamo a cercare, un’amministrazione di robot è l’ideale per guidare un comune come quello guardiese, non di parte e non di incapaci, ma scientificamente fuori dalle parti e tecnicamente capacissimo. Ha tutti i requisiti per guidare il nostro paese. Meglio un’amministrazione tutta di robot quindi con la politica e gli assessorati riformattati: l’assessore ai lavori pubblici dovrà risalire sulla ruspa; l’assessore tuttofare che fonde scuole, istruzione e pure la cassa, dovrà tornare a occuparsi di calcoli e tabelle; le assessore alla cultura e al panem et circenses (soprattutto circenses) ritorneranno alle rispettive occupazioni; il delegato dei residui antropologici che si occupa di smaltire l’opinione critica sui social ritornerà presto ad occuparsi di Fori; e poi anche un robot al posto dell’opposizione defunta, residua o eccedente; un altro alla nutrizione alternativa a base di Falanghina e dell’agricoltura che rimpiazza aggratis i vecchi filari con barbatelle di Aglianico e Falanghina; e via dicendo…
Vi piace, vi attizza un’utopia del genere?
Certo le cose si complicheranno quando persino un robot sarà sorpreso a manipolare un appalto e un altro robot a intascare una mazzetta da stupidi mammiferi che si erano fidati di loro…