Hanno perso il sorriso, sono afflitti e arrabbiati; dunque vuol dire che sono in difficoltà, che se la vedono brutta. Pur volendo attaccarci ai fatti e ai misfatti di questi quattro anni non è necessario fare dietrologia, psicanalisi e patafisica, arguendo da uno sguardo, da un mancato sorriso, un segno di nervosismo, per trovare la prova che l’amministrazione guardiese sia nei guai e avverta la caduta del consenso. Di certo, gli uomini e le donne che compongono la “squadra” di cui sopra, non sono più la Gioconda col sorriso immutabile e nemmeno l’Iraconda, con la bava di rabbia alla bocca… Ma a un anno (!!!) dalla scadenza elettorale, è magro il bilancio del loro operato (???), perfino più magro del bilancio che presentano chi li ha preceduti.

Hanno poche scuse da utilizzare, gli uomini e le donne che compongono la “squadra” di cui sopra, hanno fatto molti passi falsi, e hanno varato pochi cambiamenti per essere giudicati. Eppure, cari guardiesi, oggi li rimproverate di aver tradito molte promesse. Dovreste elogiarli, piuttosto, essere solo contenti, anche del cambio di tono, dei modi felpati, dei ragionamenti moderati. Perfino in tema di traffico e multe per divieto di sosta non hanno fatto nulla di ciò che voi temevate, i Riti si sono svolti regolarmente, le tasse le hanno aumentate anche loro, non hanno infastidito nessuno, nemmeno quelli che c’erano prima, non hanno fatto nulla, anzi hanno lasciato che ognuno continuasse a fare quello che ha sempre fatto: i fatti propri. Di tutto questo vi dovreste rallegrare, cari guardiesi, e non eventualmente rinfacciare loro la mancanza di cambiamento. Se in questi quattro anni sono venuti incontro a tutte le vostre richieste… A doversene lamentare, semmai, dovrebbe essere chi avendoli votati si aspettava un cambio di passo, i tanti scontenti che hanno votato per loro col desiderio di voltare pagina e invertire la marcia. Non potete lamentarvi voi, cari guardiesi, che non siete affatto delusi, perché ve lo aspettavate che andasse così. Chi scrive, ad esempio, quando li votò scrisse che non si aspettava nulla di quel che allora annunciavano e i loro elettori attendevano. Anche se lo avessero voluto o ne fossero stati capaci, non avrebbero potuto cambiare nulla di sostanziale. Perciò allora suggerivo di votarli senza aspettative, a scatola chiusa, magari solo per evitare che vincesse la “squadra” avversa. Allora, accontentatevi, cari guardiesi. Siate contenti almeno per queste cose… Gli unici che non possono avere ragione di lamentarsi semmai, sono gli elettori più motivati, i tifosi a prescindere, che tuttavia non costituiscono la vasta platea degli scontenti. I quali possono rimproverare agli uomini e le donne che compongono la “squadra” di cui sopra esattamente quel che ai loro occhi è tuttora un titolo di merito: infatti in questi quattro anni l’amministrazione non ha cambiato nulla, non ha compiuto strappi, non ha scandalizzato nessuno, è stata misurata, moderata, rassicurante, ha governato in continuità con quelli di prima.

Vero è che l’amministrazione guardiese in questi quattro anni si è rinchiusa nel suo clan, non si è fidata di nessuno al di fuori del suo cerchio. Vero è che ha cercato con un po’ di retorica e con piccoli atti simbolici di dare un contentino illusorio ai suoi elettori frustrati. Poi magari ha anche ragione quando afferma che amministrare Guardia non è affatto facile, ma non si può buttarla sul vittimismo preventivo, è sempre colpa di quelli che c’erano prima; è vero anche che a Guardia è molto più difficile realizzare le cose, rispetto ad altre parti. Però c’è da dire pure che gli uomini e le donne che compongono la “squadra” di cui sopra, si sono lasciati facilmente intimidire. E c’è da aggiungere che fare le vittime è a volte un alibi per la propria ignavia o incapacità di cambiare davvero le cose. Quando sento dire, ad esempio, che non ci sono soldi a me scappa da ridere: perché non è vero. Perché è evidente che della comunità non gliene frega molto, di strategie a breve e lungo termine manco l’ombra, e poi la mancanza acclarata di visione e piani per il futuro di Guardia rende improponibile il tema.

Oggi l’unica certezza è che la maggioranza dei guardiesi è fortemente delusa, disincantata, e la cosa grave è che non vede alternative. Se qualcosa succede a Guardia è nei social, nella società, o nei riposizionamenti spontanei di qualche opportunista, ma niente di più. Domandatevi allora perché, nei fatti e non nelle intenzioni, nei proclami, nelle chiacchiere o dentro le parentesi, un cittadino di Guardia oggi non dovrebbe essere deluso. Solo una condizione: è vietato rispondere che chi oggi lo dice è populista, qualunquista, massimalista, comunista, esorcista e il resto delle cose in “ista”. Dopodiché, manca solo un anno, nel frattempo meglio osservare da fuori, da lontano, e magari occuparsi d’altro, se non vi dispiace.