“Caro Floriano, lascia vivere questa comunità”

panzaCaro Floriano (nel senso che caro ci costi), consentimi di scriverti semplicemente, amichevolmente, come ci si esprimerebbe fra persone che si conoscono da molto tempo (oltre trent’anni): meglio ancora, da compare a compare (non nel senso malavitoso del termine, ma di comparaggio).

Innanzitutto una premessa, una confessione e… un desiderio. Non ti nascondo che, nel mio intimo, ti scrivo con la segreta speranza che tu possa, per il bene di questa comunità, al più presto ricevere (considerate anche le tue “nuove” amicizie) un bell’incarico in America così che ti possa trasferire negli States senza continuare a devastare la nostra bella Guardia con le tue cervellotiche e futili iniziative. Detto ciò e nell’attesa dell’improbabile evento, caro Floriano, ti scrivo perché da qualche settimana, con viva e vibrante soddisfazione (per dirla con il duo Crozza-Napolitano), ti ritrovi finalmente ad essere al centro dei pensieri di molti guardiesi. A maggior ragione nei pensieri di chi sicuramente non si è mai aspettato di sentirti dire che avresti trasformato l’acqua dell’Alto Calore in vino e moltiplicato pani e pesci.

Ti scrivo anche per congratularmi con te: negli ultimi mesi sei riuscito in un’impresa colossale da sempre e da tutti ritenuta impossibile, mettere d’accordo contro la tua persona tutti, coraggiosi e timorosi, destra e sinistra, occupati e disoccupati, laureati e illetterati, cani e gatti. Ma soprattutto ti scrivo perché leggendo le repliche agli attacchi provenienti da più parti verrebbe voglia di venire in Comune e farti una carezza. A proposito, stucchevole la replica ai Coraggiosi, lasciatelo dire: inconcludente, senza stile né etica, come chi non si sente più in dovere di rispondere delle proprie azioni, neanche quando, molto probabilmente, è colto in fallo. La legge (il decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 sulla trasparenza) parla chiaro.

Allora, conoscendoti, mi domando! Ma chi te l’ha fatto fare di prenderti una rogna così? Il tuo eterno sorriso della Gioconda, sfoggiato per mostrare tutta la tua presunta autorità e competenza, sarà l’età, comincia a dare cenni di cedimento (diceva qualcuno tempo fa rivolgendosi a un soave signore che in tv mostrava tutta la sua pertinenza: ma che avrà da sorridere? La risposta ovviamente era facile: ride perché prende tutti bellamente per il culo). Per tua stessa ammissione, poi, ti sei candidato a guidare questa comunità perché somigliavi a quei maschietti che a una certa età, non sapendo fare l’uncinetto, devono trovare altre occupazioni.

Perché allora, mi chiedo, quest’operazione martirio con impopolarità finale?

Caro Floriano (sempre nel senso che caro ci costi), i nodi stanno arrivando al pettine, la “Tua” Guardia, quella medievale da te immaginata e tenacemente perseguita (fatta di baroni, vassalli e valvassori), fatta di lustrini e cotillon, nella quale ti riconosci e sciabordi allegramente, quella degli amici degli amici, non appartiene alla maggioranza dei cittadini guardiesi. Allora, da compare a compare (ripeto: non nel senso malavitoso del termine, ma di comparaggio), un suggerimento, più che un consiglio, lascia perdere il mantra dell’onorabilità “istituzionale” e goditi anticipatamente la meritata pensioncina intrattenendo gli ospiti nel tuo eremo sanlupese discettando di vino, agricoltura e alta politica. L’incantesimo s’è rotto! Prendine atto! Abbandona la nave. E porta via con te i tuoi compagni d’avventura e… soprattutto, lascia vivere finalmente questa comunità!

P.s.: a Emilio Massa la mia totale e convinta solidarietà.

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