Svegliandosi nel caro letto, il sempre giovin Carlo Falato si concesse un minutino per il caffè, accese l’I-phone, guardò l’ora, e postò: “Buongiorno!”. Così andò il giorno di fine agosto in cui Carletto – per noia e per l’ennesimo capriccio – si fabbricò in cucina il nuovo giocattolo della candidatura nella lista EsserCi. È vero, sino al giorno prima aveva detto cento volte il contrario, “Io candidato? Neanche morto, sarei un cialtrone!” E allora? Solo gli sciocchi non cambiano mai idea. E poi – a Guardia – tutti in politica disdicono tutto, nessuno scaglia mai la prima pietra, e a fine giornata ci si ritrova tutti a cena da Giovanni, da Vittorio, da Alfonso o dal Barone. Lo chef, tra l’altro, cucina benissimo. E visto che in corsa per il Comune c’erano “i soliti sette nani”, che come si è visto sono capaci al massimo di tagliare un uovo sodo e poi litigarselo, anche se non sarebbe stato di nuovo sindaco lui sarebbe diventato Biancaneve in proprio […]
In quanto al programma sono trent’anni che ne ha uno pronto, con asole e cuciture rifinite a mano: “Dare rappresentanza a tutti”. Bene, e poi? “Giovani e decoro urbano”. Ottimo. Altro? “Affrontare il problema del rilancio economico e socio-culturale di Guardia”. Giusto, non ci aveva ancora pensato nessuno. E tutto? No, manca il pezzo forte: “Praticare la buona amministrazione”. Un bel colpo di scena, bravo, visto che gli altri della lista antagonista promettono di praticare quello cattivo […]
Fatto il programma, restano le preferenze. E che sarà mai? Anche per quelle, nessun problema. E con il “nemico” Amedeo Ceniccola? Nemico? Non più. Certo, in passato hanno litigato anche se il piano “buttiamo giù Floriano per far posto a Raffaele” li ha riavvicinati, ma non troppo […]
Alla vista dei risultati gli si riaccende la vecchia fiamma. La lista vince grazie a una manciata di voti. Chiede la carica di vice sindaco. La ottiene. La sua candidatura la onora con la bellezza di 302 preferenze. Peccato che appena conquistato lo scranno e lo stipendio ripaghi i cittadini voltandogli le spalle, tanti saluti agli elettori. Lo votano non solo le signore su Facebook che hanno un debole per lui e a ogni suo inciampo lo difendono con i denti e le unghie smaltate. Ma anche i “cantinieri” e quei guardiesi che sognano cinque centimetri d’asfalto davanti casa. Escluso, evidentemente, chi forse stavolta l’ha capito che simili personaggi è meglio perderli che trovarli: “Carlo è incompatibile con tutti quelli che non sono lui”, dixit il bancone del bar, l’eterno guru di Guardia […]
Ora gli è rimasta l’autocandidatura a consigliere provinciale. Probabile che – nell’anno appena trascorso – avendo progressivamente perso ogni principio di realtà si vada disponendo al possibile naufragio. E il dettaglio che un campione di pronostici locale gli auguri ogni fortuna per la sua corsa alla Rocca, è già il sigillo della sua probabile sconfitta. La accoglierà con sorpresa. Chissà. Di sicuro con un sospiro di compatimento per la Provincia tutta orfana della sua scienza e per i sanniti che si sveglieranno ogni mattina inconsapevoli di quello che si sono persi, più o meno all’ora che il sempre giovin Carletto andrà a coricarsi… Il resto sul nuovo libro.